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mercoledì 8 maggio 2013

PRESENTAZIONE DELLA STAMPANTE "3D" ALLA SCUOLA DI ROMARZOLLO


La prima presentazione pubblica della stampante 3D (RepRap) autocostruita dall’arcense Daniele Monetti si è svolta presso le scuola elementare di Romarzollo. Saputo dell’esistenza dello strumento si è organizzato con l’esperto
informatico un momento che ha emozionato non poco la classe 4A di Vigne. I bambini hanno potuto toccare con mano la prima stampante 3D OpenSource autocostruita nell'Alto Garda, ma è stato anche un momento per affrontare tematiche ben più ampie. 


La presentazione è stata strutturata in due momenti: il primo, teorica, ha previsto una serie di slide informative riguardanti le infinite possibilità di utilizzo dell'apparecchio in questione; il secondo momento, particolarmente accattivante, ha visto l’oggetto in azione per la realizzazione di mattoncini Lego e non solo. 

Monetti, che fa parte del Movimento decrescita felice dell’Alto Garda, ha illustrato i campi d’azione della stampante 3D (RepRap: Replicating Rapid Prototyper) e non si può certo dire che siano pochi. Si spazia dalla riparazione di oggetti, come per esempio pezzi di ricambio introvabili nel mercato, tramite materiali biodegradabili, evitando un incessante e discriminato riempimento delle discariche, alla produzione di oggettistica di uso comune, alla stampa di abitazioni tramite stampanti molto più grandi e, novità di questi ultimi mesi, la “bio-stampa” di organi umani. 

E’ stato spiegato dell’occasione di produrre il necessario di cui abbiamo bisogno senza intercorrere ad una sovrapproduzione, della possibilità di spedire oggetti stampabili in formato elettronico tramite e-mail da una parte all'altra del mondo per permettere la realizzazione in loco, senza quindi mobilitare trasporti importanti con aerei o navi. 

I bambini si sono dimostrati molto interessati anche a “Filabot”, un macchinario che permetterà il riciclo totale della plastica considerata "rifiuto" e la conseguente rigenerazione del filamento di stampa per poter stampare oggetti senza costo della materia prima. 

L’occasione è servita anche per integrare il progetto di classe relativo all’ambiente e alle green tecnologie, toccando così anche la pratica dell’Open Source e il conseguente neo-nato progetto Open Source Ecology, ovvero lo sviluppo di progetti di macchinari eco-sostenibili a scala globale senza fini di lucro, con il solo scopo di produrre intelligentemente ed in evoluzione continua macchinari di vario tipo, collaborando anzichè competendo in modo da dirigersi verso un’autosufficienza ed indipendenza dai mercati. 

Il momento clou, come era prevedibile, è stato quello pratico, ovvero quando da un’immagine sul computer si è passati alla “stampa” di oggetti tridimensionali: Lego, anellini e portachiavi. 

Daniele Monetti: “Vedere lo stupore sui volti dei bambini della quarta elementare di Vigne mi ha riempito di gioia e sono rimasto colpito dal rigoroso silenzio tenutosi dall'inizio alla fine della presentazione: erano tutti interessati. Credo sia importante che sin dalle elementari si affrontino tematiche come quelle dell’open source e della tecnologia “amica”. Ringrazio l’insegnante Zambarda e l’Ic Arco per avermi invitato, è stata un’esperienza molto intensa”. 

Maurizio Zambarda: “Non è la prima volta che questa classe tocca con mano la tecnologia “applicata”, ma devo dire che la stampante 3D ha catturato immediatamente la curiosità di tutti i bambini. Per la prima volta hanno seguito dal vivo l’intero processo produttivo di un oggetto e, cosa non da poco, affrontato tematiche strettamente legate all’eco-sostenibilità, argomento che fa parte della nostra programmazione didattica. Nel giro di poche settimane abbiamo toccato con mano tutti i segreti della nostra scuola tecnologica, andando sin dentro i cunicoli sotterranei dell’aria forzata, e allo stesso tempo visto con i nostri occhi cosa potrebbe accadere in un immediato futuro. Per questo ringrazio Monetti per la disponibilità e l’Mdf di Detoni per l’ottimo lavoro che sta svolgendo nell’Alto Garda”.

FONTE: ICA-ARCO